venerdì 24 febbraio 2017

NEMMENO CON UN FIORE





Gl alunni delle classi terze e gli studenti del Comitato per la legalità hanno partecipato all'incontro con la dott.ssa Annalucia Casino, criminologa e dirigente della polizia locale di San Giorgio a Cremano, che ha parlato con loro della violenza contro le donne. 

In un precedente incontro con il Comitato degli studenti per la legalità, allo scopo di preparare opportunamente le classi all'incontro, le referenti del Progetto Legalità hanno fornito agli alunni alcuni spunti per la discussione in classe:
QUESTO NON E’ AMORE: uno degli ultimi casi di femminicidio: 10 novembre 2016, Angela Doppiu, 66 anni – Sassari.   Angela voleva separarsi dal marito. Ma Nicola Amadu, 69 anni, panettiere in pensione, non accettava la fine della relazione: prima l’ha massacrata di botte e poi l'ha bruciata viva. L’assassino è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. È stato lui stesso a chiamare il 112 dicendo di aver ucciso la moglie, poi davanti agli inquirenti ha confessato. Per tutta la notte i carabinieri lo hanno interrogato ricostruendo il massacro. La relazione tra i coniugi, stando al racconto di Amadu agli uomini dell'Arma, era finita da un pezzo, da tempo ormai vivevano da separati in casa. Angela, addetta alle pulizie part-time in un istituto per anziani, era stata dall’avvocato per avviare le pratiche di separazione. Quando l’ha riferito al marito, la reazione è stata violentissima. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, le ha sferrato due pugni, e quando Angela è finita a terra l’ha presa a calci. Poi è andato nel capanno degli attrezzi, ha preso una tanica di benzina da cinque litri e l’ha svuotato addosso alla moglie. Lei, nel tentativo di scappare, ha raggiunto la porta di casa della villetta. Ma il killer l’ha raggiunta e le ha dato fuoco. Angela è morta carbonizzata. Dopo l’omicidio, Amadu ha chiamato una delle tre figlie e i carabinieri, ai quali ha detto: «O con me o con nessun altro, meglio morta».
NON SOLO FEMMINICIDIO: LE SPOSE BAMBINE NEL MONDO: I "matrimoni precoci" sono le unioni tra minori di 18 anni, una realtà che tocca milioni di giovanissimi nel mondo. Nel mondo circa 700 milioni di ragazze si sono sposate in età minorile anche prima di compiere 15 anni con loro coetanei, in matrimoni organizzati dalle famiglie, o più spesso con uomini adulti molto più grandi di loro (Dati UNICEF). I tassi più elevati di diffusione dei matrimoni precoci si registrano nell'Asia meridionale (46%) e nell'Africa subsahariana, non a caso le medesime regioni del globo in cui sono massimamente diffusi altri fenomeni, come la mortalità materna e infantile, la malnutrizione, l'analfabetismo ecc. Sposarsi in età precoce comporta una serie di conseguenze negative per la salute e lo sviluppo. Al matrimonio precoce segue quasi inevitabilmente l'abbandono scolastico e una gravidanza altrettanto precoce, e dunque pericolosa sia per la neo-mamma che per il suo bambino. Le gravidanze precoci provocano ogni anno 70.000 morti fra le ragazze di età compresa tra 15 e 19 anni, e costituiscono una quota rilevante della mortalità materna complessiva. A sua volta, un bambino che nasce da una madre minorenne ha il 60% delle probabilità in più di morire in età neonatale, rispetto a un bambino che nasce da una donna di età superiore a 19 anni. E anche quando sopravvive, sono molto più alte le possibilità che debba soffrire di denutrizione e di ritardi cognitivi o fisici.
TANTE FORME DI VIOLENZA SULLE DONNE: ricordiamo: Lucia Anniballi, avvocato, aggredita con l’acido al volto, ha denunciato per la sua aggressione il collega ed ex compagno, Luca Varani, poi condannato insieme ai due complici; Tiziana Cantone, umiliata e spinta al suicidio dopo la pubblicazione contro la sua volontà di un suo video privato. 










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