venerdì 13 aprile 2018


Riflessioni su danilo dolci
Danilo Dolci è stato una delle figure più importanti di quest’ultimo secolo per il suo impegno politico, sociale e culturale. Le sue battaglie NON VIOLENTE insieme ai cittadini e ai pescatori siciliani, sin dagli anni ’50, per ottenere acqua, fognature, strade, lavoro, scolarizzazione sono la prova di come sia possibile valorizzare e cambiare un territorio sottraendo anche “leve” a ricatto mafioso.
 Egli fece anche molti scioperi come LO SCIOPERO ALLA ROVESCIA.
Centinaia di disoccupati si attivarono per rimettere in funzione una vecchia strada comunale. Le forze dell’ordine chiusero i lavori e arrestarono Danilo.
 Egli dopo essere stato scarcerato non volle perdere questa lotta contro la mafia e quindi andò avanti. Ciò spiega che Danilo Dolci fu una persona audace e con un gran cuore. Per la prima volta Danilo denuncia in radio la politica mafiosa.
 Egli nonostante sapesse che la radio fosse ascoltata da milioni di persone e quindi la sua voce sarebbe arrivata anche alla mafia, non si spaventò.
In quegli anni mai nessuno si mise contro la mafia, soprattutto perché si sapeva che aveva molto potere e quindi tutti la temevano, tranne Dolci.
 E’ facile parlare di Danilo Dolci, dire tutte le cose che ha fatto, ma proviamoci a mettere nei suoi panni e pensare che lui tutto ciò poteva anche non farlo.
Poteva farsi scivolare tutto addosso come l’acqua senza crearsi problemi.
Invece Dolci ha fatto il contrario, fermandosi e pensando che quello che stava accadendo era ingiusto. Il suo merito più grande è stato di aver fatto una cosa semplice, che dovrebbe essere naturale in una realtà sociale non alienata: ha aiutato la gente ad incontrarsi, discutere insieme dei problemi comuni, aprirsi, comunicare. Non illudiamoci: non esiste DEMOCRAZIA se non c’è confronto; non esiste democrazia in un paese in cui la socialità è frammentata ed ognuno comprende singolarmente il mondo. Una frase che ci ha fatto riflettere e che ci ha colpito molto è stata: E’ IMPORTANTE SAPERE CHE LE PAROLE NON MUOVONO LE MONTAGNE, IL LAVORO, L’IMPEGNATIVO LAVORO MUOVE LE MONTAGNE.
                                                                                                     Serena Casciano
Mariapaola Ferraiolo
                                                                                            Classe  2D