venerdì 30 marzo 2018



Internet se usato con cura è molto utile, però, ripeto, bisogna usarlo con cura!
Navigare su internet è come camminare in mezzo al mondo :
si possono fare scambi culturali, così come  si possono fare cose
inopportune.
In questo testo volevo raccontarvi l’esperienza che ho fatto ,ovvero quella
di vedere una mia amica messaggiare con un ‘’ragazzo’’ che poi si è
scoperto essere un pedofilo adulto.
Le foto del suo profilo erano false , così come i messaggi che le mandava!
Tutto falso! Così ho chiesto il parere di un adulto per aiutarla e in effetti la
possibilità era solo una: quella di mettere la mia amica in allerta!
 Dopo un po’ di tempo si è scoperto che avevo ragione,quella persona
l’aveva ingannata!
E dunque  senza indugio è stato segnalato alla polizia postale che si è
comportata di conseguenza.
E a tutte voi ragazze voglio dirvi una cosa: non fatevi ingannare!
Siate forti! Perché alla fine , se conoscete un ragazzo dal vivo ,
magari che vi piace, vi assicuro che sarà tutta un’altra cosa!
                                                             Laura Calabrese classe 2aD


lunedì 19 marzo 2018



PROGETTO  LEGALITA’ 

UN  MODELLO DI ATTIVISMO  CIVILE  NONVIOLENTO:   DANILO  DOLCI.
 UN OMAGGIO AL SUO IMPEGNO IN OCCASIONE  DEL VENTENNALE  DALLA  MORTE.
CHI  ERA  DANILO  DOLCI?
Danilo  Dolci  nacque  il  28  giugno  1924  a  Sesana,  oggi  in  Slovenia,  ma  a  quel  tempo  in  provincia  di  Trieste.
Egli  è  stato  un’ importante  figura  della  cultura  italiana  del  secolo  scorso:  poeta,  educatore,  sociologo,  animatore  sociale  e  convinto  assertore  del  metodo  della  nonviolenza,  tanto  da  essere  soprannominato  il  Gandhi  italiano.
Intraprese  gli  studi  di  Architettura a  Milano  e  negli  anni  del  fascismo  sviluppò  presto  una  decisa  avversione  alla  dittatura.  Arrestato  a  Genova  nel  1943  dai  nazifascisti,  riuscì  a  fuggire.
Nel  1950   aderì  all’ esperienza  della  Comunità  di  Nomadelfia  a  Fossoli  e  nel  1952  si trasferì   nella  Sicilia  Occidentale  ( Trappeto  e  Partinico ),  territorio  poverissimo  che  aveva  conosciuto  da  bambino,  con  il  fine  di  promuovere  iniziative  contro  il  sottosviluppo,  con   lotte  nonviolente  contro  i  mafiosi  che  controllavano  il  territorio.
Per  il  suo  impegno  civile  a  favore  dei  diritti  dei  cittadini,  contro l’assenza  dello  Stato  e  le  sue  connivenze  con  i  poteri  mafiosi  locali,   subì  diverse  persecuzioni  e  processi,ma  fu  sostenuto  a  parole  e  con  i  fatti  da  molti  intellettuali  dell’epoca  come  Aldo  Capitini,  Piero  Calamandrei,  Franco  Alasia,  Norberto  Bobbio,  Carlo  Levi,  Ignazio  Silone,   Jean  Piaget,  Bertrand  Russel  ed  Erich  Fromm.
Vinse  molte  battaglie per i suoi amati “poveri cristi”  quali la  costruzione  di  una  diga  e  di  un  sistema  fognario  che  migliorarono  le  condizioni  di  vita  dei  contadini.Organizzò  scioperi  della  fame  e  marce  pacifiche  e  non violente  per  ottenere forme di assistenza  per  le  famiglie indigenti  che  soffrivano  la  fame  fino  a  morirne  e  per  chiedere  la  costruzione  di  strade ( sciopero  alla  rovescia) che  facessero  uscire  queste  popolazioni  dall’isolamento  economico  e  culturale.
Diede  origine  ad  una  radio  libera  per  dare  voce  ai  terremotati  del Belice  che  non potevano  aspettare  le  inadempienze  dello  Stato  che  rimandava  la  ricostruzione,   mentre  i  fondi  ad  essa  destinati  scomparivano  e  andavano  ad  arricchire  i  mafiosi  locali.
Fece  nascere  scuole  che  si  fondavano  su  una  sorta  di  metodo  maieutico frequentate  non  solo  da  bambini,  ma anche  da  adulti  analfabeti,  dove  aveva  spazio  anche  la  pratica  musicale  considerata  un  elemento  fortemente  aggregante. 
Spese  gli  ultimi  anni  della  sua  vita  girando l’Italia  e  l’Europa  per  trasmettere  la  propria  idea  di  educazione  aperta  e  democratica, ottenendo  grandissimi  riconoscimenti.
Morì  a  Partinico ( Palermo)  il  30  dicembre  1997.

  CHIARA   D’ANIELLO   CLASSE  II   D


lunedì 12 marzo 2018


IO, CITTADINO MODELLO!



Qualche giorno fa, io e  la mia classe, siamo andati a vedere una lezione animata che riguardava la tutela dell’ ambiente: erano presenti  due ragazze che, attraverso  rappresentazioni scherzose, ci hanno fatto capire come evitare il caos all’interno della città.       
Per  fare questo, bisogna rispettare regole precise: attraversare sulle strisce (per farci fissare questo, le ragazze hanno inventato una rima: “se passi sulle strisce, sei uno che capisce”); passare sempre dietro i veicoli (e mai avanti); camminare sui marciapiedi (se sono presenti) e mantenere la città pulita buttando i rifiuti nel cestino.
Ci è stato detto anche di allacciare sempre la cintura di sicurezza per  evitare spiacevoli incidenti.                                           
Inoltre, indipendentemente dal colore del semaforo, è sempre meglio vedere prima se la strada è libera, perché noi in quel momento stiamo rispettando la regola, ma qualcuno alla guida del veicolo può non rispettarla o, in quel momento, non esserne in grado.
Ricordiamoci poi, di non usare il cellulare quando  si è alla guida di qualunque veicolo.
In quell’ incontro, si è parlato anche dello spreco dell’ acqua.
Tutti insieme abbiamo infatti cantato la canzone : “sciacqua, sciacqua ma stai attento all’ acqua! Sciacqua, sciacqua, sciacqua ma usa poca acqua”.
Bisogna stare attenti: l’acqua è l’ oro del futuro e non dobbiamo sprecarla: quando ci laviamo o ci insaponiamo, assicuriamoci di aver chiuso il rubinetto oppure evitiamo di passare troppo tempo sotto la doccia.
Quando laviamo  la frutta, la verdura, utilizziamo un contenitore, in questo modo potremo riutilizzare l’acqua per innaffiare il nostro giardino.
 Se poi abbiamo l’opzione di scaricare di meno, utilizziamola: risparmieremo molti litri d’acqua!
Abbiamo parlato anche della luce: non lasciamo troppe luci accese; “se spegni la luce , il consumo si riduce”!
L’ultimo argomento è stato quello del riciclaggio: attraverso i rifiuti si possono ottenere molti oggetti di uso quotidiano.
Questo è stato un incontro molto divertente che ci ha insegnato molte cose.
Salerno, 06/03/2018                                            Chiara Caramanno classe 2D



domenica 4 marzo 2018








La Protezione Civile incontra gli alunni della Scuola “N.Monterisi”

Nei giorni 11,12 e 13 dicembre la Protezione Civile si è dedicata alla formazione degli alunni delle classi terze della scuola “N.Monterisi”.
I volontari della Protezione Civile da anni ormai si adoperano per favorire una sempre maggiore sensibilità della popolazione sulla prevenzione dei rischi e sulle misure di auto-protezione che ciascuno dovrebbe attuare sia in situazione di normalità che in emergenza.
Per raggiungere l’obiettivo della diffusione della cultura della sicurezza, la Protezione Civile si rivolge alle scuole, considerandole di importanza strategica perché, oltre a formare i cittadini del domani, in qualche modo si mettono in contatto anche con le famiglie e con la popolazione in generale.
Un cittadino informato sui rischi con cui deve convivere è un cittadino più sicuro.
Solo così è possibile innescare un processo virtuoso che, partendo dalla conoscenza, conduce alla coscienza e all’autodifesa.
I volontari della Protezione Civile innanzitutto hanno spiegato ai ragazzi di cosa si occupa questa organizzazione, come è strutturata ed in quali circostanze interviene, in sostanza come funziona questa grande “macchina” che è di supporto ad altre organizzazioni che intervengono in caso di eventi straordinari o emergenze.
Poi sono state illustrate le varie tipologie di rischio e i pericoli più probabili a cui è esposto il nostro territorio (terremoti, maremoti, fenomeni vulcanici, allagamenti, incendi, ecc.).
Se è vero che l’uomo non può dominare gli eventi naturali o prevederli, può però contenerne la pericolosità, rispettando il territorio e monitorandolo con cura per poter agire quanto prima possibile e con gli strumenti più adeguati (allertare o programmare piani di evacuazione della popolazione, costruire case antisismiche piuttosto lontane da fiumi e mare, ecc.).
Éstato spiegato che ogni comune ha un proprio piano di azione predefinito da mettere in atto in caso di emergenza, con modalità previste di informazione della popolazione, con aree di raccolta per le persone per censirle, metterle in sicurezza e soccorrerle e offrire loro riparo e nutrimento in caso di evacuazione.
Infine si è riflettuto su come la casa, la scuola o il luogo di lavoro possono essere sia luoghi di sicurezza che di rischio a seconda di come sono state costruiti ed anche organizzati.
Sono state date indicazioni per avere una casa “sicura”, così come sono state indicate le modalità per uscire in sicurezza fuori dagli edifici in caso di eventi straordinari.
Attraverso il racconto dei volontari della Protezione Civile è stato possibile cogliere anche altri messaggi di grande valore morale: quelli della solidarietà e della partecipazione e condivisione che questi uomini e donne testimoniano con il loro fare ed agire a favore degli altri, ponendo se stessi in pericolo in modo generoso ed altruistico a vantaggio di chi si trova in condizione di bisogno.
                                                                     Valentina Sessa classe 3aE