domenica 20 gennaio 2019

ROSSINI
Incontro sul cyberbullismo
Giornata contro la violenza sulle donne
Femminicidio: i miei pareri
Ascoltando i vari telegiornali, sentiamo parlare di fatti accaduti sconvolgenti, come omicidi, violenze ecc…
Tutto questo accade perché non c’è più rispetto per il prossimo.
Ad esempio immaginiamo di passeggiare per il centro e vedere un pallone in vetrina, lo compriamo.
Nei primi giorni lo utilizziamo con attenzione, cerchiamo di non rovinarlo ma poi capiamo che è nostro e lo usiamo come vogliamo. Con il pallone iniziamo a giocarci, lo calciamo contro il muro e se va a finire dentro una pozzanghera e si sporca non fa niente.
Beh, ci sono uomini che credono che le donne siano oggetti, uomini che credono di poter trattare come vogliono la donna che gli piace, uomini che affermano di avere una proprietà: la propria donna. Ma non è così. Io da ragazza vedo questi fenomeni di femminicidio con un occhio diverso.
Io da ragazza credo che la nostra vita è unica e importante come quella di un uomo . Noi non siamo oggetti, non siamo un pallone da calcio con cui giocare e da usare ovunque e comunque, siamo persone e meritiamo lo stesso rispetto che noi diamo agli altri. Gli uomini devono o in questo caso dovrebbero esseri i nostri angeli custodi, i nostri principi che ogni mattina ci fanno svegliare con il sorriso; non i cattivi, i mostri che ci fanno svegliare con gli occhi rossi pieni di lacrime o non ci fanno svegliare proprio. Noi donne siamo importanti quanto un uomo e non meritiamo ciò.
Le donne spesso vengono spesso assassinate e uccise per insicurezza, gelosia o per possesso. Tutto questo sembra non avere senso  nel momento in cui si associa all’amore. Si parla quindi di amore che non è amore perché non ha né cura né rispetto, ma solo il possesso da parte dell’uomo sulla donna.
 L’assassinio di una donna è l’ultimo atto che viene compiuto da un uomo durante una violenza. Prima di essere uccisa le donne subiscono violenze fisiche e mentali senza denunciare per paura di essere violentate di nuovo e uccise a loro volta. Io credo che un uomo abbia un cuore “nero”, privo di sentimenti per compiere questi gesti orribili.
Una donna ha le stesse qualità di un uomo, le stesse libertà di un uomo; e se si sente in dovere di lasciarlo è libera di farlo. Noi donne siamo come farfalle, non dobbiamo e non vogliamo essere tenute in un bozzolo e obbligate a restarci fino a sfinire, noivogliamo volare, vogliamo poter vedere il cielo ed essere libere.
Le donne inoltre hanno un istinto materno e tendono sempre a perdonare, anche se a discapito di sé stesse, tutto questo infatti non viene capito dall’uomo, ma interpretato come debolezza.
Gli uomini trattano le proprie donne come “burattino”, usano la propria  donna, la maneggiano. Come citato nella canzone di Mia Martini; “gli uomini non cambiano, prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola, gli uomini ti cambiano. Gli uomini ti uccidono e con gli amici vanno a ridere di te. Gli uomini non cambiano, fanno i soldi per comprarti e poi ti vendono” .
Ti usano come le giostre, paghi, ma dopo finito il tuo turno devi andartene, ed è finita. Così fanno gli uomini, prima ti conquistano, ti comprano con la felicità e poi ti buttano via. Una caramella scartata, mangiata e gettata; questo siamo noi donne .
Noi donne siamo come un fiore, cresciamo, ma per vivere abbiamo bisogno di essere curate ed annaffiate, basta un giorno in cui veniamo ignorate e lasciate senz’acqua e moriamo. Noi donne abbiamo bisogno di cura, di protezione,  abbiamo bisogno di amore.
Non accettiamo briciole, siamo donne non formiche. Non accontentiamoci degli uomini che ci rendono felici con i regali. Scegliamo chi ci ama, chi ci sveglia con il sorriso. Gli occhi neri devono essere sbavati di mascara sbavato non di pugni in faccia. Dobbiamo sporcarci di rossetto non di sangue. Dobbiamo morire di tutto ma non di violenza. Solo un piccolo uomo usa violenza sulle donne per sentirsi GRANDE.
Non dimentichiamo chi siamo, siamo DONNE e dimostriamolo.


                                                                                                                Scritto da: Siniscalchi Ilaria 3°D